Se prendi i panini dalla colazione a buffet in hotel commetti reato: i motivi

Pietro Di Marco
Cosa succede se faccio i panini al buffet colazione in albergo?
foto Villaggio le Tre Isole

“Facciamo due panini a colazione, durante il buffet, e per pranzo siamo a posto?” La frase è quella, il risparmi è assicurato e la comodità pure. Quanti turisti lo fanno. Quante persone cercano l’escamotage in viaggio per risparmiare soldi e tempo? Quando la colazione a buffet è inclusa nel prezzo del pernottamento è tutto più semplice. Ma è sempre così semplice? Cosa succede se ci beccano? Oltre alla figuraccia si rischia grosso. Ma cosa?

Dall'”All You Can Eat” al Reato di Furto

Andiamo per gradi. Quando un hotel mette a disposizione un buffet, sta offrendo un servizio di “consumazione sul posto” e non di vendita di cibo all’ingrosso. La formula è “All you can eat” (tutto ciò che puoi mangiare), non “All you can take” (tutto ciò che puoi prendere).

Il cibo esposto sul buffet è e rimane di proprietà dell’albergo fino al momento in cui viene consumato all’interno dei locali dello stesso albergo (la sala colazione in questo caso). L’atto di prelevare questo cibo nasconderlo in una borsa o in un contenitore personale con l’intenzione di portarlo via e consumarlo in un secondo momento, integra gli elementi del reato di furto, così come descritto dall’articolo 624 del Codice Penale.

Il reato in sé

Il cibo è un bene mobile di proprietà dell’hotel. Prenderlo e metterlo in borsa significa impossessarsene. L’azione di portare via il cibo lo sottrae al controllo e alla disponibilità dell’albergatore.

Il “profitto” non deve essere necessariamente monetario. Anche il risparmio sul costo di un pasto futuro (il pranzo o uno spuntino) costituisce un profitto ingiusto, perché non compreso nel prezzo della colazione.

Non si tratta di una pura teoria. Sono noti casi di cronaca, anche in Italia, in cui turisti sono stati denunciati alle autorità per aver “saccheggiato” il buffet in modo sistematico.

Ci sono anche le norme HACCP ( la sicurezza alimentare)

Questo è un punto cruciale e spesso sottovalutato. L’hotel è legalmente responsabile della sicurezza e della corretta conservazione degli alimenti che offre, ma solo all’interno della propria struttura. Un panino con formaggio e prosciutto, tenuto per ore in uno zaino sotto il sole, può sviluppare cariche batteriche pericolose. Se un ospite si sentisse male consumando cibo portato via, la responsabilità potrebbe ricadere sull’hotel. Vietare l’asporto è anche una forma di tutela per la salute del cliente stesso.

Cosa si rischia?

È evidente che per una mela o una brioche messa in borsa, difficilmente l’hotel arriverà a una denuncia. Nella maggior parte dei casi, il personale interverrà con un richiamo verbale, più o meno cortese.

Tuttavia, di fronte a un comportamento sistematico o a un asporto di quantità significative di cibo, le conseguenze possono essere più serie: L’addebito di un costo extra sul conto della camera. L’invito a lasciare la struttura. Nei casi più gravi, la segnalazione alle Forze dell’Ordine.

In conclusione, il divieto non nasce dalla tirchieria dell’albergatore, ma da un insieme di ragioni legali, economiche, sanitarie e di correttezza. La prossima volta che la tentazione si farà sentire, ricordiamoci che stiamo pagando per un’esperienza, non per un magazzino di cibo. Se si ha un’esigenza particolare, come una partenza molto presto la mattina, la soluzione migliore è sempre una: chiedere con cortesia al personale di sala. Spesso, saranno felici di preparare un piccolo “breakfast box” da viaggio.

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