Piatti unici

Arancino di Santa Lucia di Santa Lucia, quello della tradizione siciliana che fa impazzire tutti

Niente pane né pasta, solo arancine di Santa Lucia. A Palermo la tradizione vuole questo e le tradizioni vanno rispettate. Un finger food ( perché ora si chiamano così) in vecchio stile, quel sapore che non tramonta mai.

Ingredienti dell’arancino

Per il ragù

  • mezza cipolla
  • mezza carota
  • mezzo gambo di sedano
  • alloro
  • chiodi di garofano in polvere
  • 125 gr carne macinata di maiale
  • 125 gr carne macinata di manzo
  • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
  • 100 gr piselli surgelati qb
  • pepe qb
  • 125 gr caciocavallo grattugiato
  • vino bianco

Per la pastella

  • acqua
  • farina
  • pangrattato

Preparazione

Mettere il riso, l’acqua, il burro, il sale e lo zafferano in una pentola, cuocere a fuoco medio fino a che il riso non avrà assorbito tutta l’acqua. Rovesciarlo in un contenitore e farlo raffreddare.

Nel frattempo preparate il ragù: soffriggete le verdure in un po’ d’olio, dopo qualche minuto versate la carne e fatela rosolare. Alzare la fiamma, sfumare con il vino, aggiungere alloro, chiodi di garofano e i piselli. Sciogliete il concentrato di pomodoro nell’acqua tiepida e versate anche quello: aggiungere dell’acqua, aggiustare di sale e pepe e far cuocere per almeno un’ora e mezza. Fate raffreddare e aggiungete il caciocavallo quando il ragù sarà tiepido.

Per assemblare gli arancini, create delle palle di riso grandi quanto delle arance, apritele a metà e riempitele con il ragù (deve essere asciutto), poi chiudetele e compattatele bene. Passate l’arancino in una pastella leggera di acqua e farina e poi nel pangrattato. Riempite un tegame con olio di semi e, quando sarà caldo, immergetevi gli arancini (devono essere sommersi). Appena saranno dorati fateli intiepidire sulla carta assorbente.

Passate l’arancino in una pastella leggera di acqua e farina e poi nel pangrattato. Riempite un tegame con olio di semi e, quando sarà caldo, immergetevi gli arancini (devono essere sommersi). Appena saranno dorati fateli intiepidire sulla carta assorbente.