La Frittella palermitana o Frittedda è un piatto tradizionale della cucina palermitana “povera”, destinata al consumo nelle pause del lavoro in campagna e, come avviene per molti piatti della cucina per le pause lavorative, è basata sull’uso di zucchero e aceto per aumentarne il grado di conservazione a temperature calde. La frittella non ha nulla di fritto anche se il nome farebbe pensare il contrario. La frittella palermitana è una ricetta tipica autunnale, preparata con ortaggi freschi di stagione, come fave, piselli e carciofi.
Ingredienti della Frittedda
- 2 kg. Piselli
- 2 kg. fave
- 5/8 carciofi (dipende dalla grandezza e dal tipo)
- Un mazzo di cipolline fresche
- 4/5 spicchi d’aglio
- q.b. sale
- q.b. olio extravergine d’oliva
- 3 cucchiai circa di aceto di vino bianco
- 3 cucchiai circa di zucchero
- 1 limone
- Un bicchiere di vino bianco
Preparazione
Sbucciare le fave, e i piselli. Lavare sotto l’acqua corrente. Pulire i carciofi, con coraggio e senza “risparmiare” tagliare i carciofi a spicchi e metterli in acqua con il limone per non farli annerire, poi sciacquarli. Sbucciare le cipolle, affettarle finemente e farle “squagliare” in poca acqua insieme agli spicchi d’aglio in una casseruola capiente, aggiungere l’olio e lasciare sobbollire (mai soffriggere!) per qualche minuto.
Aggiungere per primi i carciofi, dopo dieci minuti di fuoco moderato, aggiungere le fave; dopo altri dieci minuti aggiungere i piselli. Mescolare con delicatezza il tutto, sistemare di sale, versare un bicchiere di vino bianco, coprire con il coperchio della casseruola e fare cuocere a fuoco moderato ed eventualmente aggiungere un po’ d’acqua calda. Poco prima della fine della cottura, seguita amorevolmente, aggiungere lo zucchero e l’aceto. Lasciare ancora che il tutto si amalgami. Togliere dal fuoco e lasciare intiepidire prima di servire. Il giorno dopo, se ne rimane, tutti i sapori saranno esaltati.