Il simbolo della tavola di Natale a Napoli: storia e segreti del “matrimonio” più gustoso della tradizione culinaria. Quando a Napoli l’aria inizia a profumare di festa, c’è una regina indiscussa che troneggia sulle tavole imbandite per il Santo Natale: sua maestà la Minestra Maritata. Questo piatto non è una semplice zuppa, ma un vero e proprio monumento della cucina partenopea, un rito che si tramanda di generazione in generazione.
Ma perché si chiama proprio così? L’etimologia è affascinante quanto il sapore: il termine “maritata” deriva dal fatto che gli ingredienti principali, ovvero le verdure amare e la carne grassa, si “sposano” (si maritano) in pentola. Un’unione indissolubile che crea un equilibrio perfetto tra il dolce della carne e l’amarognolo delle verdure di campo.
L’evoluzione della ricetta: dalla tradizione alla versione “light” per Natale
La ricetta originale, risalente addirittura alla dominazione spagnola, era decisamente più opulenta e “pesante”, pensata per saziare dopo i lunghi periodi di magro. Prevedeva l’uso di parti meno nobili come orecchie di maiale, cotenna e lardo. Oggi, però, le abitudini alimentari sono cambiate e la ricetta ha subito diverse rivisitazioni.
C’è chi la preferisce ricca e untuosa, e chi invece opta per una versione più digeribile. Quella che vi proponiamo oggi è la variante tramandata dalla nonna: una minestra maritata semplice, che mantiene tutto il gusto della tradizione ma con un occhio di riguardo alla leggerezza, perfetta per non appesantirsi troppo durante il pranzo festivo.
Ingredienti per 8 persone
Per realizzare questo capolavoro servono verdure freschissime e carne di qualità. Ecco cosa occorre:
- Scarole: 3 kg (fondamentale la scarola liscia)
- Cicoria o bietole: 1 kg (per dare la nota amara)
- Carne mista a pezzi: 1 kg (tipo spezzatino di manzo o vitello)
- Salsiccia di polmone: 500 g (la classica “pezzentella” o salsiccia forte, essenziale per il sapore affumicato e piccante)
- Olio Extravergine d’Oliva: 20 g
- Sale: q.b.
- Peperoncino: q.b. (facoltativo, per chi ama la spinta in più)
Procedimento Passo dopo Passo
- La pulizia delle verdure: Iniziate lavando accuratamente le scarole e la cicoria. Eliminate le foglie rovinate e i torsoli duri. In una pentola capiente con acqua salata, sbollentate le verdure (“lesse”) finché non saranno tenere, ma non spappolate. Scolatele e tenetele da parte (conservando un po’ di acqua di cottura se volete un sapore più intenso).
- Il brodo di carne: In un’altra pentola alta, mettete a cuocere in abbondante acqua fredda il pezzo di carne da spezzatino e la salsiccia di polmone. Portate a bollore e lasciate cuocere lentamente. Ricordate di “schiumare” il brodo, eliminando le impurità che salgono a galla, per ottenere un liquido limpido e saporito.
- Il “Matrimonio”: Una volta che la carne è ben cotta e tenera, arriva il momento cruciale. Unite le verdure precedentemente lessate nel pentolone con il brodo e la carne. Aggiungete l’olio e regolate di sale (e peperoncino se gradito).
- L’insaporimento finale: Lasciate cuocere tutto insieme a fuoco dolce per almeno 15-20 minuti. Questo tempo è necessario affinché i sapori si amalgamino perfettamente.
Come servirla
La minestra maritata va servita rigorosamente calda, in piatti fondi, accompagnata magari da fette di pane casereccio tostato o, per i più golosi, da una spolverata di formaggio stagionato grattugiato (anche se i puristi potrebbero dissentire!).
