La pasta alla San Babila è il giusto misto tra Napoli e Milano. La ricetta è stata creata da un napoletano, ma il suo nome si rifà alla piazza di San Babila a Milano. Vediamo perché. Era un giorno importante per Gabriele D’Avanzo, il direttore artistico che portava in scena una commedia di Raffaele Viviani proprio nel teatro situato nella piazza di San Babila. Inebriato dai complimenti ricevuti, decise di invitare tutta la compagnia teatrale a casa sua. Per celebrare il successo, improvvisò questo piatto dal profumo mediterraneo. Lui utilizzò i tubettoni, ma potete sostituirli con qualsiasi formato di pasta.
Pasta alla San Babila
Ingredienti
- spaghetti o tubettoni 400 g
- basilico 50 g
- aglio 2 spicchi
- pinoli 75 g
- pecorino grattugiato 50 g
- parmigiano grattugiato 50 g
- olio
- sale grosso
- passata di pomodoro 200 ml
- vino bianco 1\2 bicchiere
- erba cipollina 1 cucchiaio
- timo 1\2 cucchiaio
- sale
- peperoncino 1 pizzico
Preparazione
La prima cosa da fare per preparare la pasta alla San Babila è ottenere un pesto alla genovese. Lavate accuratamente le foglie di basilico. Unitele ai due spicchi di aglio e a un pizzico di sale grosso. Con l’aiuto di un mortaio cominciate a pestare il tutto. Ottenuto un impasto omogeneo, aggiungete i pinoli e continuate a schiacciare. E’ giunto il momento di aggiungere i formaggi e l’olio extravergine di oliva, poco alla volta, lavorando sempre il tutto. In questo modo avrete ottenuto il vostro pesto. Tenete da parte e pensate al sugo.
In una padella fate scaldare due cucchiai di olio extravergine di oliva, il timo e l’erba cipollina. Versate la passata di pomodoro e lasciate cuocere il tutto per 10 minuti. Trascorso questo tempo, sfumate con il mezzo bicchiere di vino bianco e lasciate cuocere per altri 5 minuti. Unite il pesto alla genovese alla salsa di pomodoro. Scolate i tubettoni bene al dente e versateli nella padella con il condimento. Amalgamate bene il tutto. La vostra pasta alla San Babila è pronta. LEGGI ANCHE—> Maccheroni della marchesa, la pasta al forno più buona che c’è. Il segreto è la cremina alle uova che si versa poco prima di infornare