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I Roccocò napoletani: i dolci di Natale con l’antica ricetta medievale con il segreto del Pisto napoletano

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I Roccocò: La storia dei roccocò napoletani è a dir poco particolare e ha origini antichissime. Immaginate di avere a disposizione una macchina del tempo e tornare indietro al Medioevo, precisamente al periodo in cui Sancha d’Aragona divenne moglie del Re Roberto d’Angiò. Divenuta Duchessa, istituì un convento che potesse accogliere e salvare le prostitute. Il convento si trovava a Napoli nella zona della Maddalena e prese dunque il nome di “Real Convento della Maddalena”. Furono proprio le suore del convento a inventare i roccocò, i dolci tipici natalizi dall’aspetto bruttino ma dal gusto sorprendente.

Rotondi e a base di mandorle, la loro consistenza è particolarmente dura. Il nome deriva dal francese “roccaille”, per la forma che ricorda una conchiglia o per la consistenza rocciosa. Da non dimenticare che all’epoca i rapporti tra il Regno di Napoli e la Francia erano ottimi, ecco dunque perché le suore si fecero influenzare proprio da un termine francese per la creazione dei roccocò. Ma quali caratteristiche deve avere un roccocò per essere definito un vero roccocò napoletano?

Molto semplice, deve essere a forma di ciambella, deve essere duro e deve contenere un ingrediente speciale, il pisto napoletano. Non sai di cosa si tratta? Nessun problema, te lo spiego a breve. Prima però sfatiamo un mito. Come già accennato poc’anzi, tra le caratteristiche principali di uno dei dolci napoletani per eccellenza, c’è la consistenza dura.
Inutile aggrapparsi alle novità degli ultimi tempi che propongono una versione morbida. I veri roccocò napoletani devono essere duri, ovvero “tuost”. Proprio per questa loro caratteristica vengono anche detti gli “spezza denti”, perché un morso più azzardato potrebbe causare danni alla dentatura non indifferenti.

Un tempo, infatti, i roccocò si inzuppavano in un vino liquoroso per ammorbidirne la consistenza. Tra i più usati c’era ad esempio il marsala. Oggi questa usanza si è persa e il roccocò resta dunque duro e un po’ difficile da mordere.

Roccocò: Ecco la ricetta originale

Ingredienti:

  • 300 gr di farina
  • 150 gr di mandorle tostate
  • 200 gr di zucchero
  • 3 gr di pisto
  • 3 g di ammoniaca
  • buccia di 1 arancio
  • acqua qb
  • 1 pizzico di sale
  • 1 uovo

Procedimento:

Iniziate unendo farina, zucchero, buccia d’arancio e pisto ( QUI LA RICETTA DEL PISTO ORIGINALE NAPOLETANO) Fate sciogliere un pizzico di sale in acqua tiepida e aggiungete al composto fin tanto da renderlo impastabile. Incorporate poi le mandorle sbriciolate grossolanamente (volendo potete usare anche le nocciole in sostituzione o in aggiunta) e per finire l’ammoniaca. Dividete l’impasto in pezzi, ricavate prima dei cordoni aiutandovi con le mani e poi delle ciambelle rotonde di dimensioni più o meno uguali.

Volendo, potete usare delle mandorle intere per decorarne la superficie. Usate l’uovo sbattuto per spennellare la parte superiore dei roccocò e renderli così lucidi e del loro tipico colore marroncino. Cuocete poi in forno preriscaldato a 180° per circa 25 minuti. Lasciate raffreddare e servite.

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