Nell’Appennino Tosco-Emiliano, nei prati stabili, incolti, o di erba medica molto vecchi, crescono erbe spontanee commestibili, da consumare preferibilmente cotte.
Nella tradizione contadina, all’inizio della primavera, erano le donne che andavano a raccogliere le erbe, perché sapevano distinguere, tra le tante, quelle commestibili: asprelle, cicoria (o catalogna o puntarelle) e tarassaco.
Cibi poveri ma ricchissimi di proprietà, con funzioni digestive e diuretiche, ricchi di sali minerali e vitamine.
Venivano lessate e consumate con le uova sode o in camicia, e condite secondo antica tradizione, con trito di lardo e qualche goccia di aceto di vino rosso.
Dopo un pomeriggio di primavera, a raccogliere le erbe nei campi, ecco la nostra ricetta per gustare questo saporito contorno, semplicissimo da preparare
Cicoria in padella
- 1 kg di cicoria (catalogna) o altre erbe spontanee,
- uno spicchio d’aglio,
- 100 gr di pancetta a fette o cubetti (non affumicata),
- olio, sale e pepe,
- aceto di vino rosso,
- 1 pizzico di peperoncino facoltativo.
Procedimento
Pulite e lavate la catalogna in acqua fredda; mettetela direttamente in una padella capiente, salate e cuocetela per 10 minuti a fuoco basso, con coperchio; scolatela.
Nella padella rosolate nell’olio, l’aglio e la pancetta; aggiungete la catalogna strizzata, pepe e peperoncino e lasciate insaporire per 5 minuti, mescolando di tanto in tanto,
In ultimo versate qualche goccia di aceto. Impiattate e servite la cicoria passata in padella, subito in tavola, ben calda.
ricette dal blog Caos&Cucina
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